Sei sospetti estremisti islamici arrestati a Cipro sono stati riportati a Basilea, da dove erano partiti insieme a tutti gli altri turisti. Il racconto di un viaggiatore
BASILEA - "Ho capito immediatamente che quelli saliti sull'aereo erano gli islamisti e che avrebbero fatto con tutti noi il viaggio fino a Basilea". A parlare è un viaggiatore svizzero del volo Cipro-Basilea. Il suo nome è Philippe Studer. Vive a Basilea. Martedì era sull'aereo per tornare a casa. Quando tutti i passeggeri hanno preso posto sul velivolo, sono saliti altri sei uomini. Ognuno di loro viaggiava da solo, e ognuno di loro è stato accompagnato dal personale dell'aereo al proprio posto. Chi erano quei sei uomini?
Erano i sei uomini, turchi e algerini, a cui la polizia cipriota ha negato l'entrata nel paese perché considerati legati a organizzazioni islamiche. I sei uomini erano giunti sull'isola a bordo di un aereo di linea proveniente dall'aeroporto di Basilea-Mulhouse. All'aeroporto di Larnaca, durante il controllo dei passaporti avevano dichiarato di voler trascorrere alcuni giorni di vacanza a Cipro. Le autorità locali, dopo avere consultato l'interpol, avevano constatato che due dei turchi presenti e un algerino risultavano vicini all'estremismo islamico. Da lì la decisione di negare loro l'entrata nel paese e di rispedirli da dove arrivavano.
I sei presunti islamisti sono stati fatti salire ieri, martedì, sull'aereo Easyjet diretto a Basilea. "Uno di loro era seduto proprio dietro di me" ha raccontato Philippe Studer. "Sull'aereo c'erano prevalentemente famiglie e coppie". Impossibile dunque non accorgersi della strana presenza dei sei individui "solitari", anche perchè il giorno precedente erano già usciti sulla stampa on line diversi articoli sul fermo dei sei uomini, e sul fatto che sarebbero dovuti tornare a Basilea. "Molti viaggiatori se ne sono accorti, i loro sguardi erano evidenti, spaventati".
A bordo non c'erano nè poliziotti, nè addetti alla sorveglianza. "Credo che i sei uomini non fossero accompagnati " racconta ancora il viaggiatore che di fronte agli scenari più improbabili non nasconde di aver pensato di intervenire in qualche modo qualora uno di loro si fosse avvicinato alla cabina di pilotaggio. "Non gli avrei di certo permesso di raggiungere il pilota".
Dopo l'atterraggio a Basilea, i passeggeri sono dovuti restare seduti ai loro posti. L'uomo dietro a Philippe Studer ha effettuato una telefonata. Parlava in arabo. Poi ha proferito qualche parola in francese con la sua vicina di posto e le ha detto "di non aver fatto nulla e di ritenersi una persona innocente".
Poi, i sei uomini sono stati presi uno ad uno e consegnati alla polizia svizzera, che li attendeva all'esterno dell'aereo. Sono stati caricati su un furgone, e di loro oggi non si sa più nulla.